Mentre papa Ratzinger se ne esce con "l'educazione sessuale minaccia la libertà religiosa", qua i buddisti cercano di usare il loro tempo per contribuire alla salvaguardia del pianeta. Domenica scorsa sono stato al tempio buddista di Zhanshan (湛山寺) assieme alla mia amica Wenjing. Poco prima di uscire siamo passati per il tempietto del buddha Guanyin, e mentre Wenjing si prostrava verso quella statua color avorio dallo sguardo compassionevole, io curiosando in giro sono stato colto da una piacevole sorpresa. Sul tavolo davanti al buddha erano stati disposti libretti e CD audio gratuiti che invitavano a chiudere con la carne per una ragione molto pragmatica: salvare la Madre Terra. Che la religione buddista contempli il vegetarianismo non è novità, uccidere una creatura vivente crea karma (azione) negativo, cosa che non permette all'uomo di raggiungere il Nirvana (illuminazione) relegandolo così al ciclo della reincarnazione e quindi alla sofferenza (samsara). Quello che però mi ha fortemente colpito è che tutto il materiale esposto era chiaramente volto a promuovere uno stile di vita vegetariano non tanto per questioni religiose, bensì per un fine molto pratico e attuale quale l'ecosostenibilità ambientale. L'impatto che il consumo di carne ha sull'ambiente è un aspetto di cui perfino in Europa la maggior parte delle persone non è a conoscenza. In realtà la produzione della carne è ad oggi il settore industriale più inquinante in assoluto, di gran lunga più inquinante dei mezzi di trasporto, al contrario di ciò che si crede. L'opuscolo tratta in modo molto accurato i diversi aspetti della non sostenibilità di una dieta a base di carne (o come piace dire a me, di un consumo eccessivo), tra i quali la quantità spropositata di acqua necessaria alla produzione di carne rispetto alla produzione di cereali/vegetali, le frequenti epidemie causate dalle condizioni disumane in cui versano gli animali negli allevamenti (come si è già visto con la SARS, influenza aviaria, mucca pazza ecc.) fino ad arrivare a parlare dei vantaggi alla salute per chi passa ad una dieta fatta di soli prodotti vegetali (riduzione colesterolo, pressione cardiaca, a aumento dell'età media a livello statistico). L'ultima pagina tende ulteriormente a convincere il lettore riportando una lista di personaggi storici illustri che hanno optato per una dieta vegetariana, tra i quali Albert Einstein, Gandhi, Pitagora, Lev Tolstoj e anche un grande conterraneo, Leonardo Da Vinci. Credo che una religione capace di mettersi al servizio dell'uomo e dell'ambiente piuttosto che di se stessa esprima nel modo più nobile il concetto di divino e di sacro. --------------------------------------------------------- Per approfondimenti sull'argomento: http://www.meatthetruth.nl/en/ --- http://www.meat.org/ Per una buona lettura consiglio Se niente Importa, di Safran Foer Per scaricare l'opuscolo in cinese clicca qui sotto!
0 Comments
Sono partito e come da tradizione mi sono portato dietro il libro da cominciare in aeroporto e dal quale farsi accompagnare nei primi giorni di ambientazione. Il primo libro di un viaggio di solito rimane aggrappato ai ricordi, perché letto in un momento di particolare sensibilità emotiva, quella del cambiamento di luogo, di cultura, di distacco dagli affetti. Ecco il libro è - per me - ciò che mi riporta a casa anche quando sono distante, come un profumo familiare.
Questa volta ho scelto - non a caso - Un indovino mi disse di Tiziano Terzani. Dico non a caso perché Terzani in quel libro descrive un intero anno passato in Asia a viaggiare con ogni mezzo tranne che con aerei. La sua decisione era dovuta ad un presagio di tanti anni prima che un indovino di Hong Kong aveva fatto sull'anno 1993 in cui il giornalista non avrebbe dovuto assolutamente volare, o avrebbe rischiato la vita. La profezia in qualche modo si avvererà. Un libro molto interessante, e come tutti i libri di Terzani estremamente piacevole alla lettura. Io a modo mio mi ero messo in testa di voler fare qualcosa di simile, avevo deciso che dal momento in cui fossi atterrato a Qingdao, non avrei più preso aerei fino al 6 luglio, momento del ritorno in patria (!). Ero deciso, convinto! Già mi scocciava il fatto che avessi prenotato il volo interno Pechino-Qingdao, perché non un bel treno? Poi i primi dubbi, quando ho pensato a Shenzhen, nel profondo sud, si parla di quasi 30 ore di treno…eppure mi sono detto che lo avrei fatto, con la mia cuccetta e i miei libri. Anzi, un'ottima occasione per staccarsi dal lavoro e le tonnellate di email. Ero così entusiasta all'idea che non potevo fallire. Oltretutto già stavo facendo i calcoli di emissione di CO2 risparmiata con questa mia scelta (ho letto di persone che per motivi di eco-sostenibilità hanno chiuso con gli aerei, per sempre). Poi la catastrofe. Chiamata urgente dal dipartimento centrale, devo essere a Shijiazhuang il prima possibile "tipo domani?", "no, tipo stasera è meglio". Non ho scelta, mi arrendo al fato. In meno di 12 ore dal mio volo Pechino-Qingdao mi ritrovo a fare check-in per un Qingdao-Pechino. Poi bus, stazione dei treni che grazie al cielo ho potuto evitare avendo trovato un passaggio abusivo fino a Shijiazhuang (le stazioni dei treni in Cina in periodo Capodanno Cinese sono l'inferno, da non augurare al peggior nemico). Dopo due giorni a Shijiazhuang con febbre a 38 eccomi tornare all'aeroporto di Pechino per assistere una paziente in partenza, questa volta a bordo di un veicolo da strada, 5 lunghissime ore (da leggersi con tono Fantozziano). A lavoro ultimato, cerco di tornare a Qingdao, un benedettissimo treno, ma tutto prenotato fino al 30. Il giorno seguente avrebbero aperto le vendite dei biglietti per il 31. Era il 26, io con 3 T-shirt in tutto, sudate, fonate e risudate per la febbre, volevo tornare ed ero di fronte a due scelte, una etica e l'altra pratica. Avrei potuto tornare a Shijiazhuang con i colleghi, altre 5 ore di viaggio, per tentare il giorno seguente di accapparrarmi un treno di ritorno per Qingdao il 31. Garanzie nessuna. Oppure avrei potuto volare la mattina seguente, posto assicurato, 800 yuan e tanta CO2 nell'atmosfera. In questo momento sto scrivendo da una camera d'albergo di Qingdao, quindi fate presto a capire su cosa sia ricaduta la mia scelta. Terzani lo considero un grande maestro, ma che schiappa di allievo mi sento! |
chi sonoUn semplice viaggiatore, uno dei tanti, alla ricerca di quel qualcosa che so già essere quasi inafferrabile. Cosa che rende l'intero percorso ancora più avvincente. il blogNessuna pretesa prima di tutto. Un posto virtuale nel quale dare forma ai miei pensieri e ricordi per segnare le tappe dei miei viaggi, e del mio viaggio. archivi
April 2020
categorie
All
|